Posted On martedì 11 maggio 2010 at
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10:22
by Marco Ruggiero
Alright, I don't like too much Facebook. But it is true that is one of the most important vehicle of information and it's easier to keep conversations on it than Twitter (not than FriendFeed, but is not so diffused). And so it's easier to stimulate UGC among tourists and residents.
This morning I was watching different tourism organizations doing their "job" on Facebook: Wales (from Visit Wales), Spain (from Spain.info), Italia (perhaps from the tourism ministry, but absolutely not sure, there are no links what so ever) and Riviera delle Palme (from the Tourism promotion service of Savona). First difference that comes to the eye is the language: English for Wales ("of course!" somebody would say, but is not so obvious), English and Spanish for Spain (!), English and a bit of Italian for Italia, and just Italian for Riviera dell Palme that of course have a smaller organization, but not less important I would say. There's not much Welsh in the Wales page, there's a lot of Spanish but almost everything is in both languages in Spain and there's not much English in the Italia page, where seems that the most important thing is to catch fans and post pictures. And here comes another difference, definitely more interesting: contents.
Wales and Spain try to communicate with their "fans" (tourists, residents, lovers) not just telling them how nice is the country or what to do, but trying to generate contributes: a two ways communication, where the tourism organization listens to the stake holders and share their contribution. I really like it. I can see a nice picture and think "oh, I really want to go there" just like we all do when we see a travel agency window, or I can read what people say and think "I really like people from that country" and there, I think, I will go. Residents are one of the attractive factors for a touristic destination. There can be lots of shows, events fairs, but people make of a destination attractive. On both pages most of the pictures are from other people who not just comment but mainly contribute.
Italia has lots of pictures on its page, and as far as I've checked, there's no request of pictures, news, "what to do" to the followers, just "please add us as fan, and share it with your friends!", that sounds really "spammy".
Riviera delle palme is a small reality. The area that it represents is small compared to the others. But still is an area that could generate good flows of tourists and has lost attractiveness with foreign tourism. So publishing in english could be a good thing and definitely needs to focus more on the communication among tourists, more than advertise a single event like a new web site or the participation to a tourism fair.
Last difference that I'd like to mention is the connection trough the Facebook page and who manage it: Wales posts many links to their VisitWales blog or a specific VisitWales web page. Spain mainly to their website. Riviera delle palme sends its visitors to friends website, most of them related to events. I couldn't find any link in the Italia page.
Now: I know we have the most beautiful country in the world (as it's written 10 thousands times in the Facebook page) but what if nobody comes to visit it?! Just repeating it doesn't make attractive. Pictures are nice, but not lived. They don't show how nice can be to spend some time in Italy. Who has done it can.
Concluding: I really like Visit Wales work (not a big news!). I do like how Spain approaches the tourism web marketing. Riviera delle Palme needs to improve, but seems on the good way. Italia needs to show first who manages the Facebook page, then we can say what could be done.
Posted On martedì 17 novembre 2009 at
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14:03
by Marco Ruggiero
A small example of how Social Network interaction works and could produce good results for your business or your business area.
I received an e-mail telling me that Wales Watersports was following me on Twitter. All right, let's see what kind of things does Wales watersport I said to my self: I check their twitter account and I see that they are looking for bloggers. Sorry? Looking for bloggers? Why is that? Ok, let's check on their website. Mmmhh, is a website for the promotion of watersports and marine leisure tourism in Wales, and the company Wales Watersport International Ltd is appointed by Visit Wales (official website and a previous post) as its official marketing and promotional partner for the watersports and marine leisure tourism sector in Wales. They have a blog (still not very attractive, but I think they're working on it: change the address -http://waleswatersports.blogspot.com/ - might be a good fist step) and a twitter account and what they're doing is just look for people that want to share their experience so to create good content on the blog and (generally speaking) on the web. Good web responses, a good presence of an area and the activities offered can stimulate the demand and the touristic flow, operating at first on the brand knowledge (a problem for Wales as I've seen in my year here). That's why actions to reduce the digital divide, to help people use internet and the social network to share their experience on the web are very important. The word of mouth power can be increased at the nth degree (Visit Wales understood that when they've opened Wales1000things, about three years ago).
Posted On lunedì 21 settembre 2009 at
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12:45
by Marco Ruggiero
Notavo come FB abbia dato la possibilità ai "piccoli" media di raggiungere le masse.
Per esempio questa mattina leggo una nota di un mio contatto su una notizia relativa al vaccino antinfluenzale e allo stato di pandemia diramato dall'OMS. La nota è tratta da un articolo di un giornale online (EFFEDIEFFE) del quale io non avevo mai sentito parlare.
Cerco così sul sito informazioni sulla casa editrice e scopro che è un'azienda tutto sommato giovane (dal 1991) di marcato orientamento cattolico (caratteristica che contraddistingue il mio contatto in effetti), come essa stessa si definisce sul "chi siamo" del sito.
Magari definirla una casa editrice di nicchia è esagerato (non penso sia effettivamente così piccola), ma molta gente non avrebbe mai letto un articolo scritto su una rivista di una casa editrice cattolica se non fosse stato linkato su FB. Probabilmente molti di quelli che hanno letto l'articolo non si sono nemmeno posti la domanda di chi abbia scritto l'articolo e dove fosse pubblicato se non su FB. Magari qualcuno di quelli che l'ha letto si sarebbe addirittura rifiutato di leggerlo se avesse saputo chi lo pubblicava (con un atteggiamento per niente saggio, tra l'altro).
E invece tramite FB le notizie si diffondono in maniera più veloce siano queste vere, false, esagerate, allarmiste o semplicemente burle.
Pur essendo vero quello che riporta anche Zambardino su Repubblica, ossia che le persone tendono a raggrupparsi per interessi comuni e affinità (che questo possa essere usato anche a fini di marketing, lecito o meno che possa sembrare) e che quindi le informazioni tendono a diffondersi all'interno di cerchi, è pur vero che i vari e differenti cerchi sono connessi tra di loro per mezzo della moltiplicità di interessi che ogni persona ha. Ecco quindi che anche chi scrive per un ristretto gruppo di persone (tanto ristretto in questo caso non lo è, lo ammetto) ha la possibilità di essere letto e diffuso all'esterno del proprio cerchio.
Il passaparola funzonava già in assenza di internet e dei social cosi, ma con la loro diffusione è diventato più semplice, liberandolo dalle costrizioni mentali che si potevano avere.
Posted On giovedì 19 febbraio 2009 at
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20:03
by Marco Ruggiero
Leggevo su Roberta Milano della domanda continua sulla necessità o meno del portale turistico Italiano. Roberta sostiene che effettivamente ci sia uno spreco di risorse (finanziarie in primis) nel promuovere ogni regione singolarmente, oltre che uno spreco di "informazioni": dire Italia o dire Liguria, all'estero, è molto diverso.
Qualche tempo fa avevo parlato del portale di promozione turistica Britannico (visitbritain), dei suoi pregi e dei suoi difetti (qui invece qualche vecchio post su Italia.it). Non avevo notato al tempo, anche perchè non conoscevo la realtà britannica, della forte differenza tra le macro regioni al suo interno (wales, england, scotland e north Ireland), della concorrenza che si fanno (anche sul piano turistico) e delle rivalità che pervadono i loro rapporti (soprattutto nei confronti degli Inglesi).
Ovviamente su Visitbritain una grande visibilità è lasciata alla capitale Londra, penso soprattutto per il numero di visite annue che registra (e che registrerà quest'anno, grazie soprattutto allo scarso valore della sterlina: bell'anno per decidere di andare a lavorare in Wales!!), ma non è "Londoncentrico" come la Francia per Parigi.
Sul portale, dove la mainpage è molto corta per non essere dispersiva ma sufficientemente piena delle informazioni per una ricerca approfondita, ci sono anche i link ai portali delle 4 macroregioni più "il meglio di Londra", lo" Yorkshire" e "visit london" (anche qui una predominanza.. continuo a sperare non casuale).
Le pagine delle varie aree sono costruite con la stessa architettura, per non disorientare il turista che cerca informazioni e per uniformità dell'offerta.
Girando su VisitWales ho trovato anche una sezione dedicata ai professionisti del turismo dove frequentare un corso online sul Wales, per imparare a venderlo ai propri clienti (io inizio a frequentarlo, tra l'altro essendo sul campo..).
Tirando le somme, ritengo nuovamente utile prendere VisitBritain come punto di riferimento per la piattaforma di Italia.it: l'autonomia delle varie regioni è garantita, pur in un'ottica di promozione unificata con un'occhio al mercato (Londra è e rimane, una delle maggiori attrazioni del Regno Unito, pur con l'HomeComing Scotland 2009...).
Posted On venerdì 16 maggio 2008 at
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19:47
by Marco Ruggiero
Come dicevo alla fine del post sul mio viaggio in Campania, su un manifesto del Comune di Bellizzi si rendeva noto ai cittadini della prossima apertura dell'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, confinante proprio con il comune di Bellizzi (uno dei manifesti era questo), e si richiedeva quindi uno sforzo della popolazione poichè erano stimati 250 mila arrivi annui nello scalo (spero di non sbagliarmi sul numero, ma mi era rimasto impresso in quantono nparticolarmente basso). Ovviamente la popolazione ha ben accolto la richiesta di sforzo e, cosa che ho trovato piacevole, molti sapevano di questo manifesto (a Savona non si sa nemmeno chi è il proprio vicino di casa ancora un po'...). Ovviamente sono rimasto stupito per il numero di passeggeri previsti, soprattutto dopo aver visto il fallimento dell'Aeroporto di Albenga, e mi son detto: magari hanno dei forti contratti commerciali da far concorrenza a Capodichino. La situazione mobilità in quelle zone è molto simile a quella ligure. Si può arrivare facilmente nel capoluogo, ma poi per spostarsi nelle aree periferiche si perdono delle giornate intere: quindi può essere utile un aeroporto fuori dal nodo napoletano (dove le isocrone sono talmente ravvicinate da sembrare un tutt'uno!).
Iniziata la ricerca trovo questo comunicato sul sito dell'Aeroporto di Salerno, dove si chiede alle compagnie interessate di farsi sentire, perchè ora l'aeroporto è terminato e pronto all'uso. Incredulo per il tipo di comunicazione continuo la ricerca, finchè non trovo questo articolo di pochi giorni fa su denaro.it, sul quale si riporta di un probabile accordo commerciale per colleggare Albenga a Pontecagnano, via Roma. Che SCOOP! mai avrei immaginato di poter parlare del Panero ancora. Ovviamente spero che l'accordo vada in porto, sia per la Liguria, che per la provincia di Salerno. Ma ne deduco quindi che la stima era basata sul nulla....
Posted On mercoledì 7 maggio 2008 at
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15:20
by Marco Ruggiero
Eccomi tornato dal viaggio in Campania, del quale parlavo nel post precedente. Matrimonio bellissimo: erano 9 anni che no ci trovavamo tutti i cugini contemporaneamente! Un'emozione indescrivibile.
Arrivati a Capodichino in perfetto orario (8.15) ci siamo immersi nel traffico metropolitano per andare a fare colazione, accompagnati da mio zio (Porticese doc). Dopo una breve incomprensione sulla differenza tra brioches (cheste da mia sorella) e cornetti (il barista non aveva brioches, ma solo cornetti... aspetto che qualcuno mi spieghi la differenza!) ed aver bevuto un ottimo caffè, abbiamo fatto un giro per il centro di Portici, dove tutti i giorni si può trovare un bel mercatino (sono direttamente i negozianti che espongono la merce al di fuori dei prorpi negozi), ma che l lunedì è un po' vuoto. Magnifico incontro con un disoccupato che si offriva di lanciarti addosso del sale fino per scacciarti via il malocchio, e via si ricomincia a mangiare: pane rustico (detto anche Casatiello nella sua versione più completa) e sfogliatelle!
Finito il tour partiamo per Salerno, stando ben attenti agli innumerevoli autovelox lungo l'autostrada, oltretutto con vari restringimenti per lavori in corso (meglio ora che durante la stagione estiva!). Arrivati circa sopra Vietri sul Mare ci fermiamo in una delle tante minuscole (colpa dell'orografia) piazzole di sosta munite di tavoli e panche in ceramica lavorata (una delle produzioni locali di maggior interesse e valenza), da dove possiamo ammirare la costiera sottostante, il mare ed il porto di Salerno (comunque non una brutta vista!). Siamo arrivati a destinazione senza troppi problemi, abbiamo pranzato (bocconcini di bufala di Battipaglia.. SLURP!, con salumi vari) e abbiamo dedicato il pomeriggio alle ultime compere per il matrimonio e alle varie preparazioni. La sera siamo andati a Salerno ed ho avuto la conferma di quello che pensavo: il primo prodotto, il più importante, che fa di una città una meta turistica, è la popolazione residente. Lunedì notte, Salerno è una città viva, piena di giovani per le strade e nei bar, una città che ha voglia di e di farsi vivere.
Il giorno del matrimonio è filato via tranquillo: ritardo di mezz'ora della sposa per traffico (lei arrivava da Napoli e noi eravamo a Faiano, poco a sud di Salerno), mega lancio di riso (ho provato a fermare un po' di gente dicendo che c'è in atto una crisi per la produzione di riso, ma non c'è stato nulla da fare.. le tradizioni non si cambiano) e partenza per Paestum, presso l'Hotel Ariston, un magnifico hotel con un numero considerevole di ale riunioni che si tasformano in sale ristorante, ognuna attrezzata di un pianorte a coda, un bel dehor con piscina dove prendere l'aperitivo, campi da calcetto e da tennis, centro benessere all'intero.. insomma un gran bell'hotel (non costato nemmeno tanto, ovviamente perchè il matrimonio era di martedì, cosa che ha portato ad un risparmio del 30% circa, alla faccia dello Yield Management).
Abbiamo iniziato il pranzo alle 16 e abbiamo terminato circa alle 21, nemmeno troppo a dire il vero. Una volta mandati a casa gli anziani siamo andati a fare un giro turistico ad Agropoli: Bellissima. Ero abituato a vederla d'estate, quando per muoverti per il centro cittadino devi scavare tra la folla, ma anche adesso che era vuota siamo saliti fino al castello nella zona vecchia, da dove si può ammirare il porto sottostante, e la bellezza è veramente indescrivibile.
Sulla strada del ritorno, purtroppo il primo avvistamento negativo. Mentre infatti Bellizzi, Pugliano e gli altri comuni dove eravamo passati erano non puliti, SPLENDENTI, lungo la statale da Paestum a Battipaglia ogni 500 metri c'era una piazzola con un bidone dell'immondizia (indifferenziato) attorno al quale si potevano ammirare numerosi sacchetti pieni di immondizia accatastati. Probabilmente si fosse trattato solo di un paio di bidoni non ci avrei fatto nemmeno caso, anche perchè non c'erano realmente così tanti sacchetti, si sarebbe potuto trattare anche solo di un mancato passaggio del camion. Ma di bidoni uno dopo l'altro io ne ho contati più di dieci, quindi...(foto). Ribadisco che comunque è l'unico neo della giornata e non basta a rovinare il ricordo di quei posti magnifici.
Il mattino seguente di buon'ora (comprenderete che eravamo stanchi del giorno prima, quindi alnche le 10.30 erano buon'ora!) siamo partiti per la Costiera Amalfitana, saltando però Vietri sul Mare (che, seppur bellissima, avevamo già visto dall'alto in autostrada) ci siamo fermati a Cetara, piccolo borgo marinaro, con dei bellissimi scorci (e un parcheggio sul mare MOLTO CARO, e pensavo di essere io il Ligure!). La sosta è stata breve e abbiamo proseguito il viaggio sotto un sole cocente, incrociando molte moto straniere (io avrei paura, vista la strada a picco sul mare!). La sosta successiva è stata in una piazzola di sosta dove si ammiravano delle picole calette sottostanti che ti facevano desiderare di tuffarti in acqua nonostante l'altezza (circa 30 metri). Tutta la strada costiera è piena di piazzole di sosta dove i turisti possono fermarsi per ammirare il paesaggio.
Pur essendo l'idea valida si presentano alcuni problemi:
venendo dalla parte opposta è molto pericoloso entrare nelle piazzole (non ci sono rettilinei!);
le piazzole non sono attrezzate nè di tavoli o sedie (come invece erano quelle ben più piccole in autostrada), nè tantomeno di toilette con il risultato che si può immaginare (odore sgradevole, soprattutto con il caldo estivo);
assenza di manutenzione delle aree di sosta, con presenza di capannoni arrugginiti per lo stoccaggio delle attrezzature per la manutenzione della strada (foto).
Dopo la piazzola ci siamo fermati a Maiori, un comune un po' più grande degli altri, dove ci siamo rifocillati presso un alimentari (foto) nascosto all'interno del paese, ma con una grande varietà di prodotti tipici offerti (sott'oli, mozzarelle, insaccati, torte salate), che ti venivano preparati pronti per essere consumati. Qui ho visto un buon modo di fare commercio per il turismo: il proprietario ti elenca tutto quello che ha, osservandoti bene in viso per notare le tue espressioni e ti consiglia su cosa mangiare, dopo che hai scelto continua a chiederti se gradisci un pezzo della torta di grano della moglie, se la vuoi assaggiare.. insomma prova a vendere, ma sempre con il sorriso! Il conto non è stato particolarmente salato (5,40€ panini con caciottina fresca, crudo di Parma, melanzano e funghetti sott'olio), ma secondo i loro conterranei (i miei cugini) hanno calcato un po' la mano per aver sentito l'accento.. sarà, secondo me li valeva tutti!
Bellissima a Maiori la spiaggia nera, oltre che il paesaggio circostante, ovviamente!
Dopo Maiori si riparte per Amafi. L'ex Repubblica Marinara colpisce per la sua animosità e la bellezza dei suoi monumenti, tra i quali il duomo (ingresso €2,50)
Fatta sosta, preso il caffè, comprati alcuni limoni (grossi quanto una palla da rugby), pagato il parcheggio (caro come in tutti i paesi della costiera) si riparte destinazione Positano. Dopo molte curve arriviamo, parcheggiamo nel primo parcheggio a pagamento (molto in alto) ed iniziamo la discesa al paese.
Molto bello il vicolo pieno di negozi, soprattutto di prodotti a base di limoni e di prodotti di moda (Modamare a Positano).
Dopo l'estenuante salita per ritornare alla macchina siamo ripartiti alla vlta di Napoli: abbiamo saltato sorrento sia perchè oramai stava facendo buio, sia perchè avevamo appuntamento a Napoli con un nostro cugino. Essendo un prefestivo c'erano parecchie macchine in giro anche di notte, con evidente difficoltà a trovare parcheggio vicino a Castel dell'Ovo (ma ci sono abituato a passare il tempo cercando parcheggio, in Liguria è una cosa normale fare 4 o 5 volte lo stesso giro prima di riuscire a parcheggiare). Non che lo avessimo trovato regolare alla fine.. abbiamo parcheggiato in evidente divieto dietro una fila interminabile di macchine, pagando anche il parcheggiatore abusivo, con evidente sdegno del cugino napoletano (l'unico ad aver trovato parcheggio regolare su 4 macchine che eravamo): ovviamente sosteneva che è inutile voler combattere i comportamenti negativi delle persone se poi alla prima occasione siamo noi a commettere infrazioni. Sicuramente abbiamo favorito i parcheggiatori abusivi. MEA CULPA!
La pizza che abbiamo mangiato non era male, ma sicuramente a Napoli si può trovare di meglio, pagando sicuramente di meno (5 euro una margherita più il 12% di servizio, oltre al coperto!), ma ovviamente non in quella posizione (direttamente sul mare). Dopo la pizza passegiata attorno a Castel dell'Ovo, caffè e dolce in un grande bar sulla Via Marina strapieno di gente, aperto tutta la notte (il bello delle gradi città!), dopodichè ritorno a casa.
La mattina successiva purtroppo è stata quella che ha visto il rifarsi della valigia e la partenza per Napoli Capodichino, dove (con più di un'ora di ritardo) abbiamo preso l'aereo (Alitalia) per Torino. Il viaggio di ritorno è stato il primo dove non sull'aereo non c'era nemmemo una hostess, ma solo stewart: deprimente.. si sa che una bella donna tira sempre su il morale!
Arrivati a Torino c'era il furgoncino di ParkinGo che ci aspettava per riportarci alla macchina. Dunque abbiamo proceduto con le conclusioni del viaggio:
bellissimo il matrimonio soprattutto in un albergo così bello;
bellissima e suggestiva Agropoli, anche di notte;
incantevole la Costiera Amalfitana, anche se la strada non è propriamente attrezzata per il moto e auto turismo;
per niente sporca Napoli, forse perchè siamo rimasti in zone turistiche, ma non si sentiva assolutamente la situazione incresciosa di cui tutti i media parlano;
alcuni comuni dovrebbero imparare dai vicini (soprattutto in provincia di Salerno) su come si gestiscono i rifiuti: complimenti a Bellizzi per quello che ha fatto, e per come cerca di coinvolgere la popolazione nelle sue decisioni. Mi è sembrato, passeggiando per il comune e facendo qualche chiacchiera con i commercianti che ci fosse un elevato grado di partecipazione della popolazione alle decisioni pubbliche: primo fra tutti lo sviluppo che potrebbe derivare dal nuovo scalo aeroportuale di Pontecagnano (SA).
Posted On sabato 26 aprile 2008 at
alle
14:04
by Marco Ruggiero
Lunedì parto per andare al matrimonio di una mia cugina (tra l'altro di sangue, cugina sia da parte materna che paterna). Volo Alitalia alle 6.30 da Torino Caselle desinazione Napoli Capodichino, dopodichè mi presteranno una macchina (penso quella di mio zio, una vecchia Clio, ma è ininfluente) e punterò verso Bellizzi, poco a sud di Salerno, prima di Battipaglia.
Non ho idea di dove si svolgerà il matrimonio, ma so che il pranzo sarà presso l'Hotel Ariston di Paestum (è il quarto matrimonio al quale partecipo a Paestum!). Comunque il primo giorno partenopeo lo passerò in parte in stato semicomatoso (troppo presto la sveglia!), in parte per la preparazione al matrimonio del giorno dopo. Il 30 aprile invece lo passeremo facendo da ciceroni al fidanzato di mia sorella che visita quei luoghi per la prima volta: partenza da Salerno, risaliremo la Costiera Amalfitana fino a Napoli, dove passeremo poi il resto della giornata e la serata. Proprio questa giornata è quella che attendo con maggior ansia: spero di poter mostrare una Campania diversa da quella che mostrano le TV, una Campania che lotta per essere all'altezza delle proprie attrattive: chi non ha il prodotto vende e chi ce l'ha se lo rovina. Per fortuna c'è qualcuno che lavora in modo innovativo, anche se con evidenti difficoltà. Spero di poter mostrare i primi frutti di questo lavoro.
Come fatto altre volte, documenterò questo viaggio, quindi arrivederci al mio ritorno...
Visualizzazione ingrandita della mappa
Posted On lunedì 7 aprile 2008 at
alle
16:04
by Marco Ruggiero
Ieri pomeriggio, durante il mio turno in agenzia di viaggi, è arrivata una giovane coppia che cercava un albergo per un paio di notti durante il ponte del 2 giugno a Sestri Levante (GE). Sapevo che la ricerca non sarebbe stata facile, perchè quando si parla di cercare alberghi in Italia ci si trova sempre di fronte ad hotel costosissimi, quasi nessuno con conferma immediata, ma solo sui richiesta con risposta entro 48h, a parte qualche rara eccezione su Firenze, Roma e Napoli (Milano non la ricerco quasi mai). Ma dal difficile all'impossibile davvero non me lo aspettavo.
I principali Tour Operator per la prenotazione di solo soggiorni, sia in Italia che all'estero, con i quali la nostra agenzia lavora sono: Boscolotour, Alpitour (tutto il gruppo, quindi compresi francorosso, viaggidea, karambola, volando e villaggi bravo) e Albatravel, meno famoso degli altri due, senza la possibilità di abbinare il volo, ma con un'ottima descrizione delle strutture e maggior precisione, rispetto agli altri due, sulla collocazione delle strutture (in alcuni casi Boscolo considera "centro" per alcune capitali europee, il centro di paesi a 30 km dalla destinazione selezionata: per esempio Barcellona-Lloret de Mar!).
Su questi primi tre solo un hotel è comparso, proprio a Sestri Levante, su Alpitour, ma con un costo di 380€ per due sole notti. Ho allora ampliato la ricerca ad altri motori di T.O.: Transhotel, Octopustravel, Eurotravel (anche se su quest'ultimo immaginavo di non trovare nulla in quanto pone minimo tre notti), Imperatore Travel (anche su questo non avevo molta fiducia in quanto specialista nel sud Italia). NIENTE!!
L'unico hotel comparso miracolosamente su Transhotel è stato un hotel a Lavagna (1 solo), non ad un prezzo esagerato, ma pur sempre unica soluzione. Impostando la ricerca su "Cinque terre", sempre su Transhotel, compariva un messaggio indicante di telefonare al booking durante l'orario d'ufficio per aver maggiori informazioni.
Insomma, non mi è stato possibile vendere un hotel a Sestri Levante.
Non è tanto per la brutta figura fatta con il cliente per l'impossibilità di trovargli una sistemazione, ma quello che più mi infastidisce è che lo stesso mio problema lo hanno anche altre agenzie di viaggi in tutto il nord Italia, con conseguente perdita di clientela.
Qualche tempo fa sentivo alcuni albergatori che dicevano di non appoggiarsi a tour operator convenzionali perchè chiedono troppo di commissione (diciamo tra il 10 ed il 15%), ma preferivano i tour operator online (come initalia) che chiedono una commissione più bassa (certamente favoriti da una minor incidenza di costi fissi).
Una considerazione forse troppo semplicistica ma che mi sembra valida:
a) in liguria ci lamentiamo per l'eccessivo turismo "mordi e fuggi", dato che i turisti vengono e non si fermano se non per tre o quattro giorni;
b) i turisti che prenotano on line tendenzialmente non effettuano soggiorni lunghi, ma preferiscono per questi ultimi rivolgersi ancora presso le AdV (sull'argomento vedasi qui e qui, e qui per le crociere);
Probabilmente gli albergatori liguri si stanno dando la zappa sui piedi abbandonando i Tour Operator convenzionali troppo presto per poter compensare la perdita con le prenotazioni on-line dei clienti (sia intermediate che dirette).
Posted On mercoledì 19 marzo 2008 at
alle
10:56
by Marco Ruggiero
Come spessissimo mi accade, colgo un post di Roberta (fonte inesauribile di notizie, del resto ha un cattedra!!) per una riflessione su un'articolo pubblicato qui. Si parla dell'utilizzo di Flickr, un sito per la gestione e la condivisione online di foto, per effettuare delle ricerche sulle abitudini dei turisti.
Secondo me è vero che un buono studio sul posizionamento online di alcuni prodotti, siano essi un albergo piuttosto che un sito di interesse archeologico piuttosto che una città d'arte, può portare ad una minore dispersione di risorse investite nella promozione, oltre che ad una maggiore precisione nella comunicazione indirizzata ad alcuni target di turisti, ma non si deve fare troppo affidamento su questo strumento.
In Italia il fenomeno turistico è ancora largamente intermediato (tramite agenzie di viaggi) e se anche negli Stati Uniti l'acquisto di prodotti "turistici" online è aumentato, è pur vero che larga parte di questi sono biglietti aerei di medio o breve raggio.
I clienti che ho visto passare da quando lavoro in Agenzia di Viaggi (da novembre, lo so che non è molto, ma tutto il periodo di advance booking me lo sto facendo) sono per lo più over 40 con una scarsa propensione all'utilizzo 2.0 della rete: la utilizzano per recepire informazioni, per farsi fare preventivi (non di acquisto online), per guardare le foto ed i commenti sulle località preferite (ecco il punto focale!).
Se New York è la città più presente su Flickr, non vuol dire necessariamente che è la città più visitata del mondo, di sicuro è la più visitata dai blogghettari 2.0!
Di sicuro, tenendo conto dell'aumento dell'utilizzo dei social network sia con una maggiore propensione all'utilizzo della rete in chi è già avanti nell'età, sia con un buon di turnover con l'inserimento delle fasce di età più basse, questo genere di ricerche tenderà ad essere sempre più preciso.
Ultima notizia da Repubblica.it: i navigatori cinesi battono quelli americani 220 a 217 Milioni! Considerando che l'84% dei cinesi non usa il computer il dato fa paura, ma anche gola.
Posted On domenica 16 marzo 2008 at
alle
08:59
by Marco Ruggiero
Secondo l'European Cruise Councile la crescita del mercato crocieristico in Europa si è concretizzata con un aumento del 29% dei crocieristi di passaggio nei porti europei. Niente di nuovo a fermarsi a ragionarci un po' su. Negli Stati Uniti il mercato crocieristico rappresenta un'ampia fetta del turismo leisure, mentre in europa la proporzione è, fino al decennio scorso, rimasta a svantaggio di questo mercato. Ma proprio questo ha convogliato una serie di investimenti delle compagnie che hanno deciso di seminare in un terreno molto fertile. Il numero di cittadini Europei che negli ultimi dieci anni ha preferito una crociera alla vacanza stazionaria o al tour (de force) è più che triplicato. con previsioni di crescita ancora elevate per i prossimi anni, come anche sottolineato da Sergio Senesi del Cemar (+11% previsto nel 2008).
A questo proposito segnalo che Royal Caribbean ha lanciato un nuovo programma di booking online in Italiano. Fin qui tutto normale. La cosa particolare è che è un sito B2C2B: non ho sbagliato a digitare, è che mi sembra appropriata questa definizione in quanto il sito è più indirizzato al cliente finale che all'agente di viaggi, cliente che poi viene indirizzato verso l'agenzia di viaggi. Praticamente online si può scegliere la propria crociera nei dettagli (destinazione, data, nave, cabina), si visualizza il preventivo (stesso prezzo che sarebbe applicato da catalogo), si inseriscono i propri dati (nome, cognome, numero di documento), e si opziona il viaggio. A questo punto entra in gioco l'agenzia di viaggi per portare a termine la prenotazione: il cliente si reca presso una delle agenzie che gli vengono segnalate (praticamente qualsiasi agenzia che si sia autenticata sul sito) e paga la propria crociera. All'agenzia viene inoltre riconosciuta la commissione d'uso (quindi di fatto l'agenzia può effettuare sconti al cliente se la commissione è abbastanza elevata) e si ritrova dunque nuovi clienti e redditività a costo zero.
Concludendo: ottima l'iniziativa che "non scontenta nessuno" (agenzie e clienti), ottimo il posizionamento online (se cercate royal caribbean su youtube trovate un sacco di video fatti veramente bene e originali), dura superare la concorrente Costa in Italia (anche se alle agenzie riconosce molto poco e non concede grandi privilegi agli agenti di viaggio) appoggiandosi su Civitavecchia e (poco) su Venezia.
Posted On lunedì 10 marzo 2008 at
alle
13:15
by Marco Ruggiero
E' finalmente online il video del Marehotel di Savona. L'importanza per un hotel di avere un video on line è elevata, vista la propensione all'utilizzo della rete per recepire informazioni sulle strutture per i turisti.
Posted On venerdì 7 marzo 2008 at
alle
14:41
by Marco Ruggiero
Su segnalazione di Roberta ho dato un occhio al sito visitbritain.it, il sito dell'agenzia del turismo inglese, che promuove la Gran Bretagna in 36 mercati internazionali. Molto semplice nella veste, di un'accessibilità disarmante rispetto ai siti istituzionali che riguardano turimo in italia, fornisce un utile strumento per i viaggiatori che volessero organizzarsi un soggiorno nel Regno Unito, consentendo loro l'acquisto online di vari servizi in modo da formare un pacchetto (anche se "pacchetto" di fatto non è perchè non composto almeno da 2 servizi tra alloggio, trasporto e altri servizi accessori, offerti ad un prezzo inferiore rispetto alla somma dei singoli servizi). Molto bella e utile, soprattutto per quel che concerne il Brand Awareness, l'idea di differenziare il sito in base al dominio: .it per il sito in italiano, .fr per quello in francese, .pt per il portoghese e via dicendo (notare che se si digita .com si arriva in una pagina dove sono presenti tutte le lingue nelle quali è disponibile il sito.. la loro bandiera è quasi nascosta!!).
L'utente può inoltre iscriversi al sito e inserire commenti o raccontare da zero il suo viaggio, in perfetto stile web2.0. In verità i racconti che ci sono per il momento sembrano scritti dallo stesso pugno: mi puzza di operazione meramente commerciale.
Non è però così marcata l'attenzione verso il b2b. Non si accede infatti ad un'area riservata alle agenzie di viaggio dove intrattenere rapporti commerciali ed effettuare prenotazioni commissionabili (quindi non è un sito b2b!!). C'è un'area riservata agli agenti di viaggi: prima di fare un educational sul suolo inglese ci si documenta e tuttal'più si comprano biglietti per le visite.
In fin dei conti non mi sento di dargli un voto negativo, anche se penso che l'organizzazione francese in merito sia invidiabile (nonostante la poca disponibilità verso le altre lingue): il sito di val d'isere e la sua funzionalità sono un qualcosa che in italia, e soprattutto in liguria, non si potrà mai vedere a causa della poca disponibilità a cooperare degli operatori economici (albergatori, ristoratori, ecc..). Ma su quello che succede in val d'isere prometto posterò più in seguito.
Posted On domenica 29 aprile 2007 at
alle
16:14
by Marco Ruggiero
Il marketing interno viene generalmente definito come "l'insieme delle attività atte ad aumentare l'identificazione dei dipendenti nell'azienda, e a migliorare l'immagine dell'azienda e del suo prodotto proprio tra i suoi dipendenti". Come tutte le definizioni è un po' generica e va quindi spiegata ed approfondita.
Cosa vuol dire che o dipendenti si devono identificare nell'azienda? Vuol dire che le scelte che compie in ogni momento ogni lavoratore devono essere le stesse che prenderebbe il titolare, in quanto è sua l'idea imprenditoriale ed a sua immagine deve essere svolta l'attività d'impresa. Per fare questo è necessario che il dipendente venga convolto nel processo decisionale e, soprattutto, che le scelte compiute dalla direzione siano sempre illustrate e spiegate, affinchè il lavoratore comprenda le motivazioni di scelte che a volte possono apparire sbagliate.
Il fatto di migliorare l'immagine dell'azienda e del suo prodotto tra i dipendenti, vuole invece dire che il dipendente non può pensare che ciò che sta producendo sia di scarso valore o che l'azienda non si merita lui come dipendente. Questo perchè non è solo il personale di contatto a vendere il prodotto, ma tutte le persone che sono coinvolte nella sua produzione, per vari motivi: innanzitutto, per il principio base che sta alla base del lavoro: non riesce bene una cosa che fai solo per farla, ci devi credere deve piacerti (questo vale soprattutto per l'erogazione di servizi a prevalenza immateriale, ma non solo); in secondo luogo, perchè, specialmente per le città di media/piccola grandezza, la voce si sparge, e se si sa che un prodotto non è soddisfacente nemmeno per le persone che lo producono, allora per l'azienda che lo produce, inizia il declino. Pensiamo anche alla ricerca di capitale umano per una azienda che paga poco i suoi dipendenti o che li tratta male, o li sfrutta senza considerazione alcuna: a poco a poco tale azienda non avrà più un mercato di approvvigionamento.
Perchè parlo di marketing interno? Perchè ho visto un'azienda che offre un prodotto a prevalenza immateriale, dove può capitare di vedere i dipendenti trattati come muli, da sfruttare finchè ce ne hanno; inoltre la direzione aziendale ritiene di dare loro più di quello che gli spetta, e, dunque, non prevede bonus di produzione o premi una tantum per il lavoro eccezionale (quantitativamente parlando) che a volte i dipendenti devono affrontare. Un'azienda che non condivide le proprie scelte con i dipendenti e, se le spiega, lo fa con l'arroganza di chi parla a persone che ritiene non possano capire (il che potrebbe anche essere vero, ma è un difetto dell'organizzazione che, evidentemente, non sa spiegarsi).
Tale azienda ha già, di fatto, problemi con il reclutamento di nuovo personale e, se il trend dovesse continuare, potrebbe ritrovarsi a dover arrestare la sua crescita proprio per l'insufficienza di questa risorsa produttiva che è tanto preziosa, se non indispensabile.
Posted On giovedì 1 marzo 2007 at
alle
14:10
by Marco Ruggiero
E' finalmente attivo,dal 22 febbraio, il nuovo portale dellapromozione turistica Italiano, italia.it
Direi ottimo per la concentrazione della promozione turistica, finora sempre frammentata: chiunque avesse avuto bisogno di reperire informazioni per pianificare un viaggio in Italia doveva conoscere già le attrattive, per poterle ricercare e programmare le visite. Grazie a questo portale, invece, vengono promosse le iniziative ed i prodotti della nostra terra, anche, se non soprattutto, i prodotti meno consciuti, quelli che solo gli estimatori sanno apprezzare.
Il sito è sviluppato in modo chiaro e facilmente interagibile, a prova di cretino. E' possibile selezionare le varie regioni e collegarsi ai loro siti, evitando così di appesantire il portale. I maggiori eventi vengono sottolineati in prima pagina (come la settimana della moda di Milano, ma non compare il festival di Sanremo, come se fosse già troppo pubblicizzato o se la sua capacità di attirare turisti sia oramai scemata negli anni). La divisione viene fatto per unioni di prodotto, e, attraverso una mappa interattiva a bordo schermo è possibile vedere sempre in quale regione ci si trova.
L'Italia è un paese da attraversare, dove è possibile arrivare a Milano e dopo due giorni visitare Napoli, per poi passare, il giorno dopo ancora tra le colline del chianti, ed è queta l'idea che il portale da: ovunque ti trovi ci sono mille luoghi e mille sapori di cui meravigliarsi, e ogni passo che fai, in qualsiasi direzione, ti porta a scoprire nuove emozioni.
Ora la palla passa alle singole regioni, che dovranno sforzarsi di offrire sempre di più e sempre meglio, per poter prevalere sulle altre nello spazio offerto dal portale. Un esempio? Se si parla di cicloturismo viene nominata solo la Toscana ed il giro del chianti: e il museo dei campionissimi di Novi Ligure? e l'Alta Via dei Monti Liguri?
Sono laureato in Economia e Gestione dei Servizi Turistici nel Campus Universitario di Savona, con una tesi relativa alla creazione di un club di prodotto nel contesto di un Sistema Turistico Locale, al momento lavoro come Chef in un hotel 4 stelle in North Wales, cercando di analizzare turisticamente l'area in cui vivo