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FLICKR: ricerche turistiche?

Come spessissimo mi accade, colgo un post di Roberta (fonte inesauribile di notizie, del resto ha un cattedra!!) per una riflessione su un'articolo pubblicato qui. Si parla dell'utilizzo di Flickr, un sito per la gestione e la condivisione online di foto, per effettuare delle ricerche sulle abitudini dei turisti.

Secondo me è vero che un buono studio sul posizionamento online di alcuni prodotti, siano essi un albergo piuttosto che un sito di interesse archeologico piuttosto che una città d'arte, può portare ad una minore dispersione di risorse investite nella promozione, oltre che ad una maggiore precisione nella comunicazione indirizzata ad alcuni target di turisti, ma non si deve fare troppo affidamento su questo strumento.

In Italia il fenomeno turistico è ancora largamente intermediato (tramite agenzie di viaggi) e se anche negli Stati Uniti l'acquisto di prodotti "turistici" online è aumentato, è pur vero che larga parte di questi sono biglietti aerei di medio o breve raggio.
I clienti che ho visto passare da quando lavoro in Agenzia di Viaggi (da novembre, lo so che non è molto, ma tutto il periodo di advance booking me lo sto facendo) sono per lo più over 40 con una scarsa propensione all'utilizzo 2.0 della rete: la utilizzano per recepire informazioni, per farsi fare preventivi (non di acquisto online), per guardare le foto ed i commenti sulle località preferite (ecco il punto focale!).
Se New York è la città più presente su Flickr, non vuol dire necessariamente che è la città più visitata del mondo, di sicuro è la più visitata dai blogghettari 2.0!
Di sicuro, tenendo conto dell'aumento dell'utilizzo dei social network sia con una maggiore propensione all'utilizzo della rete in chi è già avanti nell'età, sia con un buon di turnover con l'inserimento delle fasce di età più basse, questo genere di ricerche tenderà ad essere sempre più preciso.
Ultima notizia da Repubblica.it: i navigatori cinesi battono quelli americani 220 a 217 Milioni! Considerando che l'84% dei cinesi non usa il computer il dato fa paura, ma anche gola.

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