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Ricambio generazionale

SACS è l'associazione degli studenti del campus savonese, esiste da 5 anni e in questi 5 anni ha organizzato vari eventi ludici (feste e aperitivi), sportivi (torneo di calcetto, beach volley, gara di sci) e culturali (il migliore di tutti è stato A.L.A.D.D.I.N, un progetto che ha partecipato ai Mondialogo Engineering Award, ma poi ci sono stati i vari Students Meet Enterprises, Cineforum e Vivere il Teatro). Il fine di SACS è di sollecitare la vita all'interno del Campus, facendo anche da tràit d'union tra gli studenti, le rappresentanze studentesche e gli enti all'interno del Campus. Per fare questo c'è bisogno di un continuo ricambio di persone all'interno dell'associazione, sia nel consiglio che nei comitati organizzatori. Ecco dunque che sorge un problema: gli studenti hanno ancora voglia di fare qualcosa al di fuori del normale percorso accademico? La risposta è: dipende. Perchè se non c'è nulla da fare allora si lamentano tutti, se c'è qualcosa da fare, di quelli che si sono lamentati, ne vengono la metà e se si parla di aiutare ad organizzare non si trova nessuno. Le motivazioni sono varie:
  1. -scarso senso di appartenenza al Campus: molti studenti, anche frequentanti, dopo le lezioni scappano via a più non posso, non coltivando amicizie all'interno dell'università, continuando a frequentare gli stessi gruppi che frequentavano prima dell'inizio della vita universitaria;
  2. -scarso interesse verso le attività esterne alla carriera universitaria: frequentano il Campus hanno amicizie con altri studenti, ma non gli interessa di espandere il loro curriculum con qualcosa di altamente formativo come l'appartenenza ad una Associazione, che può essere un vero e proprio banco di prova prima di inserirsi nel mondo lavorativo;
  3. -cattiva considerazione delle persone che frequentano l'Associazione e che si impegnano per ottenere qualcosa sia per gli altri studenti che per loro stessi: queste persone vengono considerate come arriviste, che cercano di infilarsi ad ogni costo in qualcosa per essere al di sopra degli altri;
  4. -interesse nullo per le attività che non comportano una remunerazione.
In merito al primo e al secondo punto mi domando quale vantaggio possono ottenere queste persone dalla vita universitaria: l'idea di Campus deve essere quella di un incubatore di sapere, dove non solo si impara studiando, ma ci si confronta con le altre persone, si condividono le esperienze e le conoscenze. Ecco come uno studente di economia può imparare delle basi di programmazione o di comunicazione o di tutela paesaggistica, che possono molto essergli utili, oltre che per cultura personale, anche per la carriera. Se pensiamo ad un laureato in economia del turismo che arrivato nel mondo del lavoro non sa come si costruisca una pagina web, o di come è cambiata nel tempo la dottrina della tutela del territorio, questo laureato come potrà un giorno programmare la politica turistica di una certa zona? In merito al terzo e al quarto punto, è vero che ci sono persone che si danno da fare solo perchè pensano di poterne ottenere un ritorno nel futuro. Ma come biasimare chi ha lavorato tanto durante l'università non solo studiando e alla fine vorrebbe che questo sia servito a qualcosa? Del resto se presenti un curriculum con solo la carriera universitaria, puoi essere stato bravo quanto vuoi negli studi, ma affianco a chi si è laureato e anche coltivato altri interessi che gli hanno fruttato esperienza nell'organizzazione e nel relationship management hai poche speranze. Inoltre, io non pagherei mai qualcuno per sbagliare. Quello che SACS offre è la possibilità di cimentarti nell'organizzazione di eventi, oltre che nella gestione di un'associazione, permettendoti anche e soprattutto di sbagliare e vi assicuro che di bastonate capita di prendersene. Ma quando sei studente molto ti è concesso, soprattutto una seconda e anche una terza possibilità. In azienda, per un giovane, questo può non accadere.

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