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Visualizzazione post con etichetta Vita da Campus. Mostra tutti i post
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Giornalismo o disinformazione a braccetto con la polemica sterile?

In risposta ad un articolo uscito sul Giornalino del Campus di Savona
1- E' due anni che il wireless è stato richiesto a Spes e all'università da parte del consiglio SACS e degli allora rappresentanti degli studenti (Ingegneri e comunicatori). Mentre Spes era pronta ad attivarlo immediatamente, Unige ha bloccato la cosa perchè in un programma più ampio era swtata già inclusa.
2- In ogni caso alla fine di questo mese verrà attivato il servizio, grazie allo sforzo della Spes (e di Cristina Lottero e Roberta Milano);
3- Le "alte sfere".. chi sono?! Sono 6 anni che esiste SACS e sia il consiglio che i rappresentanti degli studenti hanno avuto colloqui regolari con la presidenza di Spes (Alessandro Schiesaro, ma già prima con Magliotto), e ad ogni incontro qualcosa è stato richiesto ed esaudito (parcheggi, area pedonale, spazi, biblioteca, ecc.. )
4- Chi ha censurato chi? Se il wi-fi che il Maggi intendeva era appoggiarsi ad una rete privata non protetta (che si prendeva da un solo appartamento al secondo piano della Palazzina Alloggi e sarebbe stata poi "diramata" da un router), è ovvio che non potesse essere accolta come richiesta (illegalità?!). Se invece si riferiva al fatto di dotare SACS di un router WI-FI dove chiunque avrebbe potuto collegarsi.. beh, è ovvio che anche qui ci sarebbe stato un problema di sicurezza della connessione.
5- prima di pubblicare verificate le informazioni.

FESTIVAL CAMPUS (bis)

Quest'anno SACS ha organizzato per il 28 Maggio 2008 una festa di fine anno dedicata allo sport ed alla musica. Il programma dell'evento è il seguente: 17-19.30: Fase finale del torneo di calcetto 2008 con dj set a cura di OOKI-OOKI 19.45: Premiazione delle squadre vincitrici del Torneo di Calcio 20.00: Inizio concerti con il gruppo musicale del Campus "THE LOUDNESS" 20.30: Esibizione del gruppo ALCOHOLIC MILK 21.00: Esibizione del gruppo IN VIVO VERITAS 21.45: Esibizione del gruppo EAZY SKANKERS 22.30: Esibizione del gruppo FETISH CALAVERAS 23.15: Si balla con i deejays OOKI OOKI Ingresso libero con buffet offerto dall'Associazione Birra: 2 Euro Sangria: 50 cent a bicchiere

CAMPUS SAVONA WI-FI

Dalla Mailing List di Sacs:
Su segnalazione della Dottoressa Roberta Milano, si avvisa che a partire dalla fine del prossimo mese è previstal 'attivazione del servizio di connessione Internet senza fili al Campus. Tutti gli studenti savonesi potranno così usufruire della libera connessione.
Grazie Roberta!

Italia.it e Anna Masera: lezione di Web Marketing del Turismo

Oggi c'è stata la prima lezione al Campus Universitario di Savona del corso di Web Marketing del Turismo, tenuto dalla dott.sa Milano. E' stata invitata a parlare Anna Masera, in quanto l'argomento della lezione, tenuto anche alla presenza degli studenti del primo anno specialistico di Scienze e tecnologie della Comunicazione e dell'informazione, è stato ITALIA.IT, l'oramai famoso portale del turismo italiano.. che non esiste più! La cronologia della storia di Italia.it la potete trovare qui. La dott.sa Milano ha ben illustrato quelli che sono i trend per ciò che riguarda turismo e web, mostrando quanto indietro sia l'italia nel posizionamento turistico online, non solo istituzionalmente (assenza i siti istituzionali o comunque inadeguatezza, rispetto agli standard dei paesi sviluppati), ma anche ancora come mentalità nei confronti dell'acquisto di prodotti turistici online. Secondo la Masera non è necessario un sito istituzionale molto strutturato sul turismo in italia, perchè molto lo fanno già i singoli siti, sia di privati, sia delle regioni. Sinceramente non sono pienamente d'accordo, perchè penso che un sito (non un semplice portale, statico) che debba rappresentare e mostrare il turismo in italia non possa lasciare che i mille altri siti che lo comporrebbero possano autonomamente decidere i contenuti sulle proprie aree di interesse. Ed inoltre, come la stessa masera diceva oggi, "italia.it è nato vecchio" perchè completamente estraneo a quelle che erano le tendenze del web: il 2.0, la partecipazione della rete alla costruzione della rete! Oramai chiunque può pubblicare qualcosa on line ed i siti attinenti al turismo più frequentati sono quelli costruiti dagli utenti, dove ognuno scrive la propria sulle destinazioni e si possono leggere i pareri di chi ci è già stato. Lasciare libertà di confronto e di esposizione sulla rete è fondamentale, soprattutto in un campo come il turismo dove l'intangibilità è elevata e le preferenze e le aspettative sono basate sulle esperienze precedenti proprie e dei conoscenti. Un esempio me lo fornisce proprio il caro Davide, che da quando ha iniziato il proprio percorso da blogger ha aumentato le visite in modo inatteso: è risaputo che il turista, all'inizio della sua fase decisionale raccoglie informazioni, e su quelle poi basa la sua scelta. (segue... devo chiudere l'agenzia!)

risposta

Non capisco come mai esprimere la propria opinione sia considerato così male. Ho scritto all'interessato dell'articolo che non ce l'avevo con lui in particolare, ma con un fenomeno che, a mio dire, può danneggiare la formazione universitaria. Ma, evidentemente, esprimere la propria opinione sembra sbagliato: tutti dovremmo tacere e andare avanti come bestie, senza riflettere, senza porci delle domande e cercare delle risposte.
Io ho piacere di scrivere ciò che penso perchè sono convinto che condividere i propri pensieri sia accrescitivo. Mi va bene essere criticato per quello che ho scritto, ma non accetto di essere criticato perchè ho scritto, oltretutto senza far nomi! Avessi detto "tizio e caio secondo me sono dei coglioni perchè..." allora avreste tutti ragione (o quasi) di incazzarvi, ma così, per aver solo esposto i miei pensieri, per aver detto che secondo me c'è un problema, allora avete proprio torto.
A dire il vero, anch'io frequento persone che conosco da anni, e frequento anche non universitari, non mi sembra di aver detto il contrario. E di amici ne ho davvero, forse proprio perchè non mi sono mai risparmiato di dire ciò che penso, ma soprattutto perchè lascio che anche loro dicano ciò che pensano: proprio ieri brindavamo alla diversità che ci caratterizza e che ci rende più amici. Ed è forse grazie a loro, che gli insulti che mi rivolgete non mi fanno nè caldo nè freddo.
Comunque, un venerdì ogni due esce una pagina dedicata al campus su LA STAMPA. Scrivete una vostra risposta lì. Magari senza insulti, giacchè un po' di educazione non fa mai male. La libertà di espressione e di pensiero, in fondo, è proprio questa.

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università o ancora superiori?

La settimana scorsa in una piccola birreria Savonese vicino al Priamar, ho incontrato un ragazzo che mi è stato presentato da un amico comune come uno studente del Campus. Sinceramente non l'avevo mai visto, ma non si può pretendere di conoscere ogni persona che qui studia, anche se si organizzano feste da alcuni anni e se si vive all'interno delle mura. A parte qualche sproloquio causato da una birra di troppo (addirittura è riuscito a sbagliare ilnomedel proprio corso di studi) questo ragazzo mi ha detto di essere iscritto al secondo anno di laurea triennale, di aver passato molti esami quasi senza studiare e di non frequentare il campus se non per le lezioni. Fin qui potrebbe essere ancora tutto normale, dato che ci sono molti ragazzi savonesi che non frequentano la vita del campus, ma continuano con la vita fatta fino al giorno prima di iscriversi all'università, con gli stessi giri, gli stessi amici, gli stessi ritrovi. Ma l'anomalia sta nel fatto che il ragazzo in questione, parlando, non diceva le parole "Campus" o "Università", ma diceva "SCUOLA"! Inizialmente ho pensato "si è sbagliato, è sabato sera, è tardi, capita di sbagliare parole", ma, ahinoi, di errore proprio non si trattava. Continuando a conversare mi sono reso conto (cosa che ha confermato dopo una mia domanda diretta) che per lui era come se l'università fosse una prosecuzione degli studi superiori, un luogo dove arrivare 30 secondi prima dell'ingresso del docente, sedersi ad un banco, fare conversazione con qualche amico che si era portato dietro negli anni (probabilmente compagni di banco dall'asilo se non dal reparto di neonatologia), farsi beffa dei docenti, andare a lezione perchè si deve non perchè sia utile, una volta terminate le lezioni correre alla macchina e sfrecciare via da quel luogo che niente di bello potrebbe portargli (sempre parlando secondo le sue convinzioni), proprio come un bambino scapperebbe da una stanza dove stanno spegnendo le luci per paura di rimanere al buio. Il ragazzo in questione non frequenta universitari che non siano del suo corso, o classe, come la definirebbe lui, nè che non siano di Savona (le amicizie a distanza non funzionano, si sa), dopo un anno intero al Campus non sa chi siano i rappresentanti degli studenti, nè quanti e quali corsi di laurea ci siano all'interno del Campus. Per lui del Campus Leginese esiste solo la sua "classe", il corridoio dove và a lezione, il parcheggio dove lascia la macchina, il bar dove fa colazione (non penso che abbia notato le copie de "LA STAMPA" proprio affianco alle brioches, perchè dietro diretta domanda se sapesse che veniva distribuito il quotidiano al Campus non ha proferito parola). Se continuo a chiamarlo ragazzo e non studente è perchè di studente universitario, proprio non ha nulla: non ha capito l'importanza del Fattore C (che qui sta per Campus, s'intende), non è riuscito nel distacco dalla scuola dell'obbligo, per lui l'università è un obbligo e, in quanto obbligo, ha scelto la più vicina a casa, scegliendo tra i cinque corsi presenti quallo che gli sembrasse un po' più interessante, per non annoiarsi troppo; questo ragazzo non ha capito quanto possa essere bello uscire dal giardino di casa e scoprire un mondo diverso da lui, quanto possa essere vantaggioso per la sua crescita formativa e personale frequantare persone che non abbiano esattamente i suoi stessi interessi, ma che coltivino sogni e esperienze diverse. Questo ragazzo non ha capito che vuol dire essere studenti universitari.

LSJ campioni del torneo SACS-CUS 07

Navigando su YouTube ho trovato questo video girato dalla squadra LSJ (acronimo di La Squadra di Jack), vincitrice dell'edizione 2007 del torneo di calcetto SACS-CUS, battendo la favorita Liophant Simulation Team, vincitrice di tutti i tornei di calcetto organizzati al Campus.
Il video è divertente e ben assortito con le musiche, quindi complimenti a chi l'ha montato.
E' importante che gli studenti del Campus Savonese si mostrino all'esterno, aumentando la percezione della qualità della vita all'interno del Campus, ben più importante di qualsiasi pubblicità si voglia fare.

"Offerta didattica e prospettive di sviluppo del Campus Universitario di Savona"- Martedì 12 ore 10.30 Palazzina Lagorio

Il Prof. Schiesaro e la Prof.ssa Massa>

Noi c’eravamo. Non avevamo un invito ufficiale, non avevamo ricevuto una mail se non quella che noi stessi abbiamo girato ai nostri associati, prendendola dalla news RSS del sito del Campus. L’abbiamo girata pensando che fosse interesse degli studenti conoscere le prospettive di sviluppo del Campus. Ma non si è parlato di questo. Il tutto era organizzato come conferenza stampa, avendo invitato, oltre ad alcune testate giornalistiche, i responsabili della formazione post-scolastica delle scuole superiori savonesi. Alla cattedra erano presenti i vari presidenti di corso delle facoltà presenti a Savona, più la Preside di Economia, la prof.ssa Massa, ed un delegato del Preside di Ingegneria, oltre al Presidente di Spes prof. Alessandro Schiesaro. I corsi si sono presentati, hanno cercato di vendere ognuno le proprie carte, chi più organizzato dati alla mano, chi meno. Si sono fatti concorrenza. Ognuno cercando di rubare un po’ di tempo all’altro. Infine i presenti hanno parlato, hanno chiesto che fosse il Campus ad andare nelle scuole a presentarsi, gli studenti delle superiori hanno problemi a spostarsi da scuola (pareva avessero meno problemi i pastori ad effettuare la transumanza). Giustamente qualcuno ha detto che devono essere le scuole a chiedere al servizio formazione d’Ateneo la visita di uno o più corsi presso le stesse. Oggi i corsi si presentavano come Campus, e lo stesso hanno fatto e faranno all’Open Day di ottobre. Oggi doveva vedersi l’effetto sinergico, non singoli corsi di studio, ma un Campus, con tutti i suoi pregi, la sua vita. Allora ci chiediamo: come si può presentare la vita del nostro Campus senza coinvolgere chi organizza le feste e raccoglie gli studenti in una Associazione? Perché parlare di come è bella la vita all’interno del Campus, di come gli studenti, aggregandosi e condividendo conoscenze, possano aumentare la loro cultura e la loro preparazione al mondo del lavoro, senza far parlare chi ha vissuto questa esperienza sulla propria pelle? Lo stereotipo dell’ingegnere chiuso, che non sa comunicare con chi non lavora nel proprio campo, in questo Campus viene superato, e lo è stato per molte persone che noi personalmente abbiamo conosciuto. Ma non presentare queste persone a chi deve scegliere se venire o meno al Campus, è darsi la zappa sui piedi. Attendiamo sviluppi. Speriamo che le critiche vengano recepite nel giusto verso. Speriamo di crescere ognuno dai propri errori, ma anche, se possibile, da quelli degli altri.

bruno

Il video che potete vedere è stato registrato con un cellulare (e per questo mi scuso per la qualità),da Federico Beltramini, che ringrazio, durante l'ultima serata di FestivalCampus SACS. Le foto della serata le potete trovare qui, tra le altre, oltre a quelle che a breve ci saranno sul sito di SACS. Bruno Govone, chitarrista da una vita, che negli anni '60, hapartecipato al Festival di San Remo con "Le Volpi Blu".

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Ricambio generazionale

SACS è l'associazione degli studenti del campus savonese, esiste da 5 anni e in questi 5 anni ha organizzato vari eventi ludici (feste e aperitivi), sportivi (torneo di calcetto, beach volley, gara di sci) e culturali (il migliore di tutti è stato A.L.A.D.D.I.N, un progetto che ha partecipato ai Mondialogo Engineering Award, ma poi ci sono stati i vari Students Meet Enterprises, Cineforum e Vivere il Teatro). Il fine di SACS è di sollecitare la vita all'interno del Campus, facendo anche da tràit d'union tra gli studenti, le rappresentanze studentesche e gli enti all'interno del Campus. Per fare questo c'è bisogno di un continuo ricambio di persone all'interno dell'associazione, sia nel consiglio che nei comitati organizzatori. Ecco dunque che sorge un problema: gli studenti hanno ancora voglia di fare qualcosa al di fuori del normale percorso accademico? La risposta è: dipende. Perchè se non c'è nulla da fare allora si lamentano tutti, se c'è qualcosa da fare, di quelli che si sono lamentati, ne vengono la metà e se si parla di aiutare ad organizzare non si trova nessuno. Le motivazioni sono varie:
  1. -scarso senso di appartenenza al Campus: molti studenti, anche frequentanti, dopo le lezioni scappano via a più non posso, non coltivando amicizie all'interno dell'università, continuando a frequentare gli stessi gruppi che frequentavano prima dell'inizio della vita universitaria;
  2. -scarso interesse verso le attività esterne alla carriera universitaria: frequentano il Campus hanno amicizie con altri studenti, ma non gli interessa di espandere il loro curriculum con qualcosa di altamente formativo come l'appartenenza ad una Associazione, che può essere un vero e proprio banco di prova prima di inserirsi nel mondo lavorativo;
  3. -cattiva considerazione delle persone che frequentano l'Associazione e che si impegnano per ottenere qualcosa sia per gli altri studenti che per loro stessi: queste persone vengono considerate come arriviste, che cercano di infilarsi ad ogni costo in qualcosa per essere al di sopra degli altri;
  4. -interesse nullo per le attività che non comportano una remunerazione.
In merito al primo e al secondo punto mi domando quale vantaggio possono ottenere queste persone dalla vita universitaria: l'idea di Campus deve essere quella di un incubatore di sapere, dove non solo si impara studiando, ma ci si confronta con le altre persone, si condividono le esperienze e le conoscenze. Ecco come uno studente di economia può imparare delle basi di programmazione o di comunicazione o di tutela paesaggistica, che possono molto essergli utili, oltre che per cultura personale, anche per la carriera. Se pensiamo ad un laureato in economia del turismo che arrivato nel mondo del lavoro non sa come si costruisca una pagina web, o di come è cambiata nel tempo la dottrina della tutela del territorio, questo laureato come potrà un giorno programmare la politica turistica di una certa zona? In merito al terzo e al quarto punto, è vero che ci sono persone che si danno da fare solo perchè pensano di poterne ottenere un ritorno nel futuro. Ma come biasimare chi ha lavorato tanto durante l'università non solo studiando e alla fine vorrebbe che questo sia servito a qualcosa? Del resto se presenti un curriculum con solo la carriera universitaria, puoi essere stato bravo quanto vuoi negli studi, ma affianco a chi si è laureato e anche coltivato altri interessi che gli hanno fruttato esperienza nell'organizzazione e nel relationship management hai poche speranze. Inoltre, io non pagherei mai qualcuno per sbagliare. Quello che SACS offre è la possibilità di cimentarti nell'organizzazione di eventi, oltre che nella gestione di un'associazione, permettendoti anche e soprattutto di sbagliare e vi assicuro che di bastonate capita di prendersene. Ma quando sei studente molto ti è concesso, soprattutto una seconda e anche una terza possibilità. In azienda, per un giovane, questo può non accadere.

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SHINY