"Offerta didattica e prospettive di sviluppo del Campus Universitario di Savona"- Martedì 12 ore 10.30 Palazzina Lagorio
Posted On lunedì 18 giugno 2007 at alle 17:49 by Marco RuggieroNoi c’eravamo. Non avevamo un invito ufficiale, non avevamo ricevuto una mail se non quella che noi stessi abbiamo girato ai nostri associati, prendendola dalla news RSS del sito del Campus. L’abbiamo girata pensando che fosse interesse degli studenti conoscere le prospettive di sviluppo del Campus. Ma non si è parlato di questo. Il tutto era organizzato come conferenza stampa, avendo invitato, oltre ad alcune testate giornalistiche, i responsabili della formazione post-scolastica delle scuole superiori savonesi. Alla cattedra erano presenti i vari presidenti di corso delle facoltà presenti a Savona, più la Preside di Economia, la prof.ssa Massa, ed un delegato del Preside di Ingegneria, oltre al Presidente di Spes prof. Alessandro Schiesaro. I corsi si sono presentati, hanno cercato di vendere ognuno le proprie carte, chi più organizzato dati alla mano, chi meno. Si sono fatti concorrenza. Ognuno cercando di rubare un po’ di tempo all’altro. Infine i presenti hanno parlato, hanno chiesto che fosse il Campus ad andare nelle scuole a presentarsi, gli studenti delle superiori hanno problemi a spostarsi da scuola (pareva avessero meno problemi i pastori ad effettuare la transumanza). Giustamente qualcuno ha detto che devono essere le scuole a chiedere al servizio formazione d’Ateneo la visita di uno o più corsi presso le stesse. Oggi i corsi si presentavano come Campus, e lo stesso hanno fatto e faranno all’Open Day di ottobre. Oggi doveva vedersi l’effetto sinergico, non singoli corsi di studio, ma un Campus, con tutti i suoi pregi, la sua vita. Allora ci chiediamo: come si può presentare la vita del nostro Campus senza coinvolgere chi organizza le feste e raccoglie gli studenti in una Associazione? Perché parlare di come è bella la vita all’interno del Campus, di come gli studenti, aggregandosi e condividendo conoscenze, possano aumentare la loro cultura e la loro preparazione al mondo del lavoro, senza far parlare chi ha vissuto questa esperienza sulla propria pelle? Lo stereotipo dell’ingegnere chiuso, che non sa comunicare con chi non lavora nel proprio campo, in questo Campus viene superato, e lo è stato per molte persone che noi personalmente abbiamo conosciuto. Ma non presentare queste persone a chi deve scegliere se venire o meno al Campus, è darsi la zappa sui piedi. Attendiamo sviluppi. Speriamo che le critiche vengano recepite nel giusto verso. Speriamo di crescere ognuno dai propri errori, ma anche, se possibile, da quelli degli altri.