Lettera ad un Ministro della Repubblica
Posted On sabato 30 maggio 2009 at alle 13:11 by Marco RuggieroGentile Ministro,
la Sua lettera al Corriere mi ha colpito. Perchè tocca nervi scoperti del pensiero italiano. Molte volte persone si ergono a paladini della tutela delle opportunità, affermando di voler combattere con tutte le loro forze i pregiudizi che si formano verso alcune categorie di persone, ma poi ci si ritrova tutti a fare gli stessi discorsi di metà XX secolo. Esiste un pregiudizio nei confronti di chi ha fatto televisione? Sì, certo, esiste. La Sua scelta di entrare in politica è sicuramente stata un atto di coraggio e, spero, di amore verso la politica. La Sua popolarità, prima di diventare ministro, era sicuramente più dovuta alla partecipazione a Miss Italia e ad alcuni programmi Mediaset e Rai, come Lei scrive sul Suo blog. E forse tutti abbiamo commesso l'errore di giudicare prima di vedere. Ma consenta almeno un po' di preoccupazione verso il ministero che Lei presiede data la sua poco esperenziata carriera politica. Molto probabilmente anche Lei sarà stata preoccupata quando Le è stato assegnato l'incarico (e lo stress Le sarà anche aumentato durante gli attacchi mediatici ricevuti nei primi mesi): in fondo è il dubbio che porta una società e le persone che la compongono, a migliorarsi. Il dubbio che, anche solo minimamente, ci disturba il sonno la notte e ci sussurra: "sicuro di aver fatto tutto giusto? sicuro che quello che hai fatto non poteva essere fatto in un altro modo, magari migliore?". Chi non convive con il dubbio è destinato a non migliorare.
E' sicuramente vero che vi è un attacco verso tutto ciò che dice o fa l'attuale Primo Ministro. Ma di certo non si può dire che brilli in trasparenza nè che non sia prepotente ed arrogante. Non ho la "fortuna" di conoscerLo personalmente, e penso che non l'avrò mai. Sicuramente è una persona che ha doti di ammaliatore e con queste doti si è fatto strada prima negli affari e poi in politica. Ma la trasparenza, gentile Ministro, è un qualcosa che un Primo Ministro che rappresenta non solo gli italiani che lo hanno votato, ma tutto il paese, non deve mai lasciare da parte. Le ritrattazioni, continue e ripetute alle quali ci ha abituato in questi anni, aiutato anche da alcuni canali d'informazione che, invece di fornire informazione al paese, a volte "insabbiano", nel senso che non mostrano tutto quello che potrebbero (a volte celandosi dietro la scusa del tempo ristretto di un tg, eppure il tempo di mostrarci il seno rifatto della subrette di turno o il cagnolino salvato dalla strada lo trovano) sono un insulto allo spirito di democrazia di questo paese, che forse di democrazia reale ha avuto ben poco dalla nascita della sua Repubblica. A volte rileggo la nostra Costituzione, considerata da molti un esempio di democrazia e di bilanciamento dei poteri, pensata subito dopo un duro periodo di repressione delle libertà dei cittadini: mi commuovo. Ho paura nel suo cambiamento. La costituzione tutela ogni cittadino dal rischio di un ritorno agli anni bui (di molti e anni felici di molto pochi: le sembra giusto?). Chi la offende, o offende le istituzioni regolate da essa, non rispetta la storia del nostro paese ed i suoi cittadini. E fa male vedere un Primo Ministro, eletto dal popolo grazie alla Costituzione di questo stesso popolo, scagliarsi contro un organismo autonomo e assolutamente apartitico come la Magistratura. Mi domando a volte: se io, che la Costituzione l'ho studiata non come materia portante degli studi, provo un così forte attaccamento verso di essa come potrà essere per un giurista che ha passato alcuni tra i migliori anni della sua vita a studiare leggi su questa costituzione basate? E' possibile che chi ha studiato così a lungo il diritto decida di utilizzarlo per attaccare persone "a titolo gratuito"? Secondo me no.
Nel Regno Unito il Freedom of Information act da agli organi di stampa (tutti) il diritto di chiedere documenti al governo e di pubblicarli. E' stato a causa di questa legge che si è scatenata la crisi dei rimborsi e tutta la credibilità del parlamento è stata messa in discussione. Anzi, correggo: è grazie a questa legge. Non ci sarebbe stato nessuno scandalo senza questa legge. E quindi non ci sarebbe stata possibilità di migliorare il sistema politico. Questa è la forza dell'informazione. Certamente si fa anche tanto gossip, ma è lo sconto da pagare per avere la libertà e la trasparenza. Non si fanno "Editti di Sofia", non ci si lamenta che i giornali parlano male di noi. Per far sì che nessuno parli male di noi stessi basta non dare il pretesto. E non mi sembra che il Primo Ministro abbia fatto ciò. Anzi, di pretesti ne ha forniti a dismisura per poi cercare di reprimere le contestazioni o comunque di sminuirle.
Se il terreno di confronto è quello delle cose fatte per il bene del paese, allora bisogna contare anche le cose fatte per il bene del Premier. Dalla legge salva rete 4 al lodo alfano, alla ex legge Cirielli sulla prescrizione dei reati. Tutte cose che non hanno fatto il bene del paese, ma il bene di pochi (molto pochi), certamente senza nuocere gravemente ai più, ma nuocendo ad una parte della democrazia di questo paese ed al rispetto delle istituzioni.
Nel caso mai leggesse questa lettera, La ringrazio per l'attenzione e risponda se Le fa piacere. Il dialogo è un pregio della democrazia al quale non vorrei mai rinunciare.